Ho sempre raccomandato di non venire in Islanda drogati di fotografie pacchiane e post-prodotte, ma a digiuno di letture specifiche. Se volete che il vostro viaggio in Islanda sia un’esperienza di vita che vi porterete dentro negli anni, e non l’ennesima crocetta di una lista che verrà dimenticata ben prima della vostra morte, vi consiglio di immergervi nella lettura di qualche libro che vi possa offrire il pretesto per affacciarvi al mondo della cultura Islanda.
Mi causa sempre molta rabbia il constatare come l’Islanda venga trattata da molti visitatori come se fosse una scatola vuota: l’aspetto umano, gli islandesi, sarebbero soltanto un accidente della storia, una seccatura non necessaria da aggirare, evitare o al massimo osservare per caso senza troppo interesse.
Eppure credetemi: non apprezzerete mai a dovere i panorami islandesi se siete completamente all’asciutto per quanto riguarda la storia di questo Paese. A tal proposito, voglio offrirvi qualche idea per la lettura, che vi consiglio di fare prima della partenza:
Partendo dall’inizio, potrete avvicinarvi al mondo affascinante del medioevo nordico attraverso la mia traduzione delle saghe che parlano della scoperta e colonizzazione di Groenlandia e America, le Saghe della Vinlandia. Narrano delle vicissitudini di antichi eroi medievali, dei loro amori, dei loro vizi, e sono condite di magia, e popolate da esseri soprannaturali. Questa edizione è arricchita da una ricca e accessibile introduzione scritta da un professore dell’università d’Islanda, quindi sono un eccellente strumento per avvicinarsi alla storia, oltre che al passato letterario dell’Islanda. Consiglio queste saghe per via de loro argomento accattivante (la scoperta dell’America!), ma anche per la loro relativa brevità. Ma se, al contrario, siete lettori avidi, coraggiosi e avete la passione per l’antico, vi consiglio ancor più caldamente una saga ben più lunga, la Laxdæla saga, o “Saga dei Val-Salmonesi”. Un’epica eroica intrecciata su più generazioni dove si mescolano amori, intrighi, eroismo e poesia.
Se gli autentici testi medievali vi spaventano, potete provare con un romanzo contemporaneo ambientato però nel Medioevo islandese: La corona d’alloro di Thor Vilhjálmsson, che è così descritto nella sua edizione italiana in Iperborea: “Piove sangue dal cielo” nell’Islanda del 1200, terra di guerrieri e ispirati poeti. La violenza dei tempi spinge gli animi fragili a perdersi nelle nebbie della follia e travolge la madre del piccolo Guðmundur che, povero e abbandonato, sogna di trovare rifugio tra gli elfi delle rocce. Ma la sua sete di conoscenza gli apre le porte del vicino monastero, un’oasi di pace e riscatto dello spirito dove frate Sveinn lo inizia all’arte della copiatura e alle preziose opere trascritte dai confratelli. È qui che il cristianesimo incontra la mitologia delle origini per tramandare ai posteri un patrimonio di saghe, scritti eruditi e sui “prodigi del mondo”, in cui l’Islanda e l’Europa moderna troveranno le proprie radici. Nominato scrivano del potente Sturla Sighvatsson, Guðmundur diventa testimone diretto e cantore di un’epoca, trovando nella poesia una “tregua” per “rallentare il tempo” e sublimare il dolore dell’uomo attraverso “il vento delle parole”.
Se preferite i grandi classici, vi suggerisco di buttarvi sul premio Nobel della letteratura Halldór Laxness, e in particolare provate Gente indipendente e La campana d’Islanda. Sono pietre miliari della storia letteraria mondiale, e raccontano meglio di qualsiasi altra cosa l’anima di questa nazione.
Sulla profusione di autori contemporanei, uno già molto amato in Italia è sicuramente Jón Kalman Stefánsson. Il mio amore per l’Islanda come mondo, come realtà sociale e storica, è nato dopo la lettura del suo capolavoro: Paradiso e inferno, che ho in copia autografata.
Per chi invece pensa di avventurarsi in inverno (e chissà che il libro non funga da monito a chi cade facilmente vittima dell’incoscienza!), consiglio questo piccolo, grande racconto di Natale, Il pastore d’Islanda di Gunnar Gunnarson.
Se invece pianificate un giro dell’anello stradale, portatevi con voi l’Atlante leggendario delle strade d’Islanda, e fermatevi a leggerne le leggende nelle location in cui sono ambientate. Non c’è modo migliore di sentire la magia che trasuda da questa terra!
Per un’introduzione culturale più diretta e pratica che tocca diversi aspetti dell’Islanda contemporanea, invece, considero davvero ben fatto il primo volume di Iperborea della serie The passenger: Islanda.
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