Perle dell’Islanda meridionale

Il sud dell’Islanda, recita la vulgata, essendo la parte del Paese più frequentemente visitata, sarebbe sovraffollato. Il circolo d’oro, con la fossa tettonica visibile a Þingvellir, il geyser Strokkur e la cascata di Gullfoss, la costa con le cascate Seljalandsfoss e Skógafoss, la spiaggia di Reynisfjara…

In realtà, il sovraffollamento è circoscritto ad alcuni punti e orari, ed è una percezione creata in larga parte dal fatto che i turisti tendono ad andare negli stessi posti che hanno visto fotografati da altri, o dove hanno sentito che ci sono stati loro conoscenti, diffondendo dunque sempre più foto degli stessi angoli. Vale anche per il nord. Guai a capitare nella zona di Mývatn quando sbarcano le crociere ad Akureyri! Diventa un carnaio peggio che al sud, nei punti più gettonati. Se si aggiunge che moltissimi organizzatori e tantissime guide sono spesso improvvisati, vivono all’estero e non conoscono il Paese, e dunque non sono in grado di diversificare i loro itinerari, il quadro che si crea è quello di un’Islanda con due facce: una piena e forse anche inflazionata, l’altra deserta, selvaggia, serena, ma sempre bellissima e forse ancor più degna di essere scoperta e vissuta.

La cosa bella è che queste si alternano. Basta fermarsi a anche solo un chilometro prima o dopo la prima, che ci si imbatte nella seconda. Oggi ho visitato dei siti davvero belli in una gitarella in giornata. Ho scelto di visitare delle chiese, uno degli elementi a mio avviso più sottovalutati del Paese, e ve ne parlo qui:

Kotstrandarkirkja

Costruita nel 1909, era anticamente la chiesa parrocchiale di Hveragerði, prima che ne fosse edificata un’altra nella cittadina. Si trova proprio accanto alla strada 1 e, durante l’avvento, il suo cimitero si illumina delle luci di migliaia di luminarie che i fedeli pongono sulle tombe, secondo l’Islanda islandese. L’edificio è in legno rivestito di lamiera ondulata, e fu disegnato dall’architetto Rögnvaldur Ólafsson, uno dei più importanti della storia islandese. La sua costruzione ebbe luogo dopo che la chiesa precedente, Reykjakirkja, fu spazzata via da una tempesta. Contiene alcune suppellettili storiche, tra cui una delle campane risale al XVII secolo.

Villingaholtskirkja

Questa fu a lungo una grande tenuta. Nel XVII secolo vi risiedette un prete, Jón Erlendsson, che fu il più produttivo copista del Paese. Ebbe un ruolo importante nel preservare vari manoscritti antichi trascrivendoli su commissione. Tra i suoi committenti vi fu il vescovo Brynjólfur Sveinsson (che ottenne la celebre Flateyjarbók per il re di Danimarca). Il testo più famoso che il reverendo Jón copiò, da un manoscritto duecentesco, fu la celebre Íslendingagbók, forse la fonte più preziosa e antica in nostro possesso sulla storia islandese. In seguito visse qui l’economista e agricoltore Jón Gestsson (1863-1945), e da lui discende una grande famiglia di personalità del mondo dell’economia. Fu Jón a progettare e far costruire l’attuale chiesa di Villingarholt negli anni 1910-1911. Camminando a sud del terreno di Þjórsárver, puoi vedere un vecchio municipio, dove un tempo sorgevano Villingaholtskirkja e la casa cittadina. Di conseguenza, ci fu una tempesta di sabbia e gravi danni nel terremoto del sud nel 1784, furono spostati nella loro posizione attuale. La chiesa si trova in una zona agricola sterminat, accanto a un graziosissimo lago dove, quando sono passato, pascolavano diversi cavalli islandesi. Tutt’intorno l’abbraccio dei monti, con la calotta bianca dell’Eyjafjallajökull sullo sfondo.

Hraungerðiskirkja

Questo fu l’insediamento del colonizzatore Hróðgeir spaki, progenitore degli Oddverjar, uno dei casati più potenti della storia islandese, di cui parleremo qui sotto. Una chiesa a Hraungerði viene menzionata per la prima volta nel registro del vescovo Páll intorno all’anno 1200, e da allora sono estate edificate numerose chiese sul medesimo sito. L’attuale Hraungerðiskirkja fu consacrata la 4ª domenica di Avvento del 1902, dal parroco di allora, Valdimar Briem. La pala d’altare che contiene è scolpita su legno e ritrae la crocifissione; risale a un periodo tra il 1600 e il 1700. Anche questa chiesa è adagiata su un panorama naturale mozzafiato, la regione di Flói, con Monti e vulcani che fanno da sfondo.

Oddakirkja

Difficile trovare un punto per iniziare a parlare dell’importanza di questo sito. In passato, infatti Oddi era una delle sedi politiche, culturali e religiose più importanti. Fu qui che crebbe e studiò il celebre Snorri Sturluson, signore del clan degli Sturlungar e autore tra i più importanti del Nord medievale.

Oddi si trova nella regione di Rangárvellir, a poca distanza dal fiume Þverá, deviando verso sud dalla strada 1 per qualche chilometro dopo Hella. Si trova nel cuore dei territori in cui è ambientata la Saga di Njáll, forse il capolavoro letterario del medioevo islandese. È stata un’importante tenuta agricola per secoli. Essa controllava numerose realtà agricole più piccole, e i suoi signori esercitavano grande influenza economica e politica.

Durante l’età dello stato libero (tra il 930 e il 1264), Oddi era la dimora del casato degli Oddverjar, uno dei più potenti del periodo. Il membro più famoso della famiglia fu Sæmundur il Saggio Sigfússon (1056–1133), che studiò in Francia (o forse in Franconia, attuale Germania) e fu probabilmente uno dei primi storici islandesi a scrivere una storia dei re di Norvegia in latino; sebbene il manoscritto sia andato perduto, esso fu una delle fonti di Snorri per la sua Heimskringla (Storia dei re norvegesi). Nella cultura islandese, Sæmundur è diventato una figura leggendaria, capace di ingannare il diavolo per fargli compiere il suo volere. Le leggende narrano che studiò magia in una scuola segreta. Una statua commemora un episodio secondo il quale Sæmundur avrebbe persuaso il diavolo, trasformatosi in foca, a portarlo a casa in Islanda sulla groppa. All’arrivo, anziché dovergli cedere la sua anima, Sæmundur lo colpì con una Bibbia stendendolo. Il nipote di Sæmundur il Saggio, Jón Loftsson, fu uno dei capi più potenti d’Islanda, nonché colui che allevò e istruì Snorri Sturluson.

È probabile che a Oddi vi sia stata una chiesa da quando gli islandesi adottarono per la prima volta la fede cristiana. L’edificio attuale è in legno e risale al 1924. Fu progettata da Guðjón Samúelsson, l’architetto di stato d’Islanda.

Tra gli oggetti più importanti di proprietà della chiesa ci sono un calice d’argento che si ritiene risalga al 1300 circa, una pala d’altare del 1895 raffigurante Cristo nell’orto del Getsemani e un fonte battesimale scolpito e dipinto dal falegname Ámundi Jónsson. Uno dei parroci più famosi che servirono Oddi fu il poeta Matthías Jochumsson, autore dell’inno nazionale islandese, la cui poesia include brillanti descrizioni del paesaggio circostante.

Sæmundur ebbe un ruolo importante nell’istituzione del diritto cristiano, incoraggiò Ari Þorgilsson a scrivere l’Íslendingabók, insieme ai vescovi di Skálholt e Hólar, mentre Ari ricevette importanti commenti da Sæmundur per la stesura definitiva del lavoro. Sæmundur è anche considerato il primo scrittore islandese, perché il suo lavoro sulla vita dei re norvegesi è, per quel poco che sappiamo, il primo testo composto in questo Paese, sebbene fosse stato scritto in latino. Scrisse anche una genealogia degli Oddaverjar, che facevano risalire la loro discendenza ai re danesi, i quali erano chiamati Skjöldungar, e con queste due opere gettò le basi per scrivere storie reali del passato islandese. Il figlio di Sæmundur, Eyjólfur, fu il precettore di Þorlákur Þórhallsson che sarebbe diventato vescovo e poi canonizzato come patrono d’Islanda; poi Sæmundur Jónsson, figlio di Jón Loftsson (quindi pronipote di Sæmundur) fu precettore di Snorri Sturluson. Ci sono altre figure storiche legate a questo luogo, ma penso che questo basti a illustrarne la ricchezza storica.

Adagiato sulle pianure e sui dolci declivi del sud, con l’abbraccio dei monti, dei vulcani e dei ghiacciai, questo angolo d’Islanda è uno scrigno tutto da studiare ed esplorare.

Una risposta a “Perle dell’Islanda meridionale”

  1. […] Sighvatur, Snorri, Helga e Vigdís. Snorri fu allevato dal potente Jón Loftsson, del casato degli Oddaverjar. Snorri divenne poi signore della regione attorno al Borgarfjörður, nell’ovest, lögsögumaður […]

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