L’eruzione a Reykjanes incontra una saga medievale

Con la frenesia degli ultimi giorni rispetto alla possibile eruzione sulla penisola di Reykjanes, è facile smarrirsi nella geologia, l’ho fatto io stesso. Non dimentichiamoci, però, che la natura islandese e la sua storia e cultura sono indissolubilmente legate, e anche l’eruzione attuale si interseca in qualche modo con le antiche saghe medievali.

I geologi spiegano che l’attività attuale dei sistemi vulcanici nella penisola di Reykjanes si innesta su un ciclo periodico che si sarebbe ripetuto diverse volte nel corso del tardo olocene: a circa 500 anni di attività vulcanica si alternano intorno ai 1000 di calma. L’ultimo periodo di attività nei sistemi vulcanici della zona risale al periodo 800–1240. Oggi, circa 800 anni dopo, pare siamo appunto all’inizio di un nuovo ciclo. Significa per i prossimi secoli potremmo doverci aspettare periodi di alcuni anni in cui avverranno eruzioni effusive.

I più accorti avranno notato che il periodo eruttivo di cui sopra copre grossomodo il periodo della colonizzazione (870–930 d.C.) e l’intero periodo dello stato libero, conclusosi con l’instaurazione del dominio norvegese nel 1262. In questo periodo si sono verificate diverse eruzioni, lungo i sistemi della penisola di Reykjanes, che hanno creato nuovi campi di lava, e talvolta travolto fattorie.

Le eruzioni dell’ultimo periodo di attività eruttiva (800–1240). In arancione il Kristnitökuhraun “Campo di lava della cristianizzazione”

In particolare, tra il 900 e il 1000, anno in cui l’Islanda si convertì formalmente al cristianesimo, ci fu un episodio eruttivo nella zona di Brennisteinsfjall, il sistema più a est della penisola di Reykjanes. Questa eruzione viene riportata nella Kristni saga, “Saga del Cristianesimo”, composta nel secolo XIII. Quando i primi islandesi presero a convertirsi, dopo aver incontrato missionari o a seguito di esperienze con la nuova religione in Norvegia o nelle isole britanniche, si creò un problema legale (che troviamo anche nell’Italia longobarda) per cui due sistemi etici diversi portavano a norme legali differente che creavano seri problemi nel momento in cui dispute tra membri di religioni/sistemi legali diversi emergevano nei tribunali. Quale sistema legale si doveva seguire? Fintanto che i pagani erano la maggioranza, potevano prevalere, ma presto i cristiani divennero altrettanti numerosi e la situazione si complicò.

Il problema fu risolto con una conversione al cristianesimo che avrebbe offerto maggiori garanzie di unità nazionale rispetto ai culti idiosincratici del paganesimo politeista, ma che permettesse per qualche anno un periodo cuscinetto nel quale chi volesse poteva continuare a praticare i propri culti in privato.

Interessante, nel racconto della Kristni saga, il fatto che la colata lavica menzionata venga usata dai pagani come argomento a sostegno della collera degli dei nordici. A tale asserzione, risponde un potente capo locale dell’ovest, Snorri, personaggio prominente in una saga tra le più antiche, Eyrbyggja saga, chiedendo cosa avrebbe provocato la collera divina nel momento in cui l’antica lava solida sotto i loro piedi era sgorgata dalla terra. obiezione legittima, perché l’Islanda è stata ovviamente interessata da eruzioni vulcaniche ben prima che l’uomo vi mettesse piede, e Snorri (o, almeno l’autore della saga) doveva sapere che la terra che stavano calpestando era lì da molto tempo prima che i loro nonni o bisnonni si trasferissero in Islanda.

AM 371 4to, Hauksbók, è un codice pergamenaceo del primo Trecento che contiene un frammento della Kristni saga. Questo è il foglio 18r(e to). In giallo è evidenziato il passaggio in cui Snorri chiede “Per cosa si erano arrabbiato gli dei, quando è emersa la colata sulla quale ci troviamo ora?”

Kristni saga, cap. 11

Ma accadde così che un uomo dopo l’altro nominasse testimoni, e si dichiarasse fuori dalla giurisdizione legale degli altri, i cristiani dai pagani e viceversa.
Poi un uomo arrivò di corsa e disse che era iniziata un’eruzione a Ölfus, e che avrebbe raggiunto la casa di Þóróddr goði [capo pagano con funzioni sacerdotali]. A quel punto i pagani parlarono, dicendo: “Non c’è da meravigliarsi che gli dei siano adirati, visti i discorsi che stiamo facendo”.
Allora il goði Snorri disse: “Per cosa erano arrabbiati gli dei, quando la lava su cui ora ci troviamo è eruttata?”
Dopo di che, gli uomini lasciarono la Roccia della Legge. A quel punto i cristiani vollero che Síðu-Hallr declamasse le leggi di quelli che volevano seguire il cristianesimo. Hallr allora pagò mezzo centinaio di pezzi d’argento a Þorgeir goði, il quale deteneva l’ufficio di uomo delle leggi, affinché declamasse sia le leggi cristiane che pagane. Lui all’epoca non era ancora battezzato.
Ma quando gli uomini tornarono alle loro tende, Þorgeir si sdraiò e si stese un mantello sulla testa, e giacque per tutto il giorno e tutta la notte e il dì dopo per la stessa lunghezza. […] Ma il giorno successivo, Þorgeir si mise a sedere e richiese che gli uomini si radunassero alla roccia della legge. E quando gli uomini vennero alla Roccia, disse che pensava si fosse giunti a una situazione inaspettata nel paese, ovvero che non avrebbero avuto una sola legge in questa terra, e pregò che non lo lasciassero accadere, dicendo che ci sarebbero stati conflitti, magari guerra, e il paese ne sarebbe uscito devastato. Parlò anche del fatto che dei re scandinavi, uno dei quali si chiamava Dagr, in Danimarca, e l’altro Tryggvi, che era in Norvegia, avevano combattuto una lunga guerra tra loro fino a quando il popolo dei loro pesi non ebbe deciso che entrambi i regni facessero pace tra di loro, perché i re non lo avrebbero fatto. All’inizio si scambiarono doni una volta ogni tot anni, e così mantennero la pace, mentre entrambi vivevano, – “e mi sembra la soluzione migliore di non assecondare quelli più bellicosi tra di noi, ma piuttosto mediamo tra di loro, in modo tale che ciascuna parte ottenga qualcosa di quello che chiede, ma in modo tale che tutti abbiamo una legge e una consuetudine, perché altrimenti succederà davvero: se infrangiamo la legge, infrangiamo la pace “.
Þorgeir concluse il discorso ed entrambe le fazioni accettarono di adottare le leggi che avrebbe deciso di promulgare.
Fu poi decisione di Thorgeir, che tutti gli islandesi dovessero essere battezzati e credere in un unico Dio, ma le leggi antiche sarebbero rimaste in vigore circa l’esposizione degli infanti e il consumo di carne di cavallo. Gli uomini avrebbero potuto offrire sacrifici segretamente, se lo desideravano, ma in privato. Se fossero stati visti farlo in pubblico avrebbero ricevuto una multa. Questi emendamenti pagani furono aboliti qualche anno dopo.

L’eruzione iniziata intorno all’anno 1000 ha appunto creato un campo di lava che ancora oggi si attraversa quando si viaggia tra Reykjavík e il sud dell’Islanda, attraversando la brughiera di Hellisheiði ; come quasi tutte le meraviglie naturali e geologiche di questo Paese, non è una mera meraviglia naturale e geologica, ma un pezzo del tassello della storia di questa nazione unica.

2 risposte a “L’eruzione a Reykjanes incontra una saga medievale”

  1. Avatar milenapieributi@gmail.com
    milenapieributi@gmail.com

    Affascinante descrizione del passato islandese. Grazie

  2. Avatar milenapieributi@gmail.com
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    Affascinante descrizione del passato islandese. Grazie

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