Questo è un sito altamente polarizzante: c’è chi la ama alla follia e chi la detesta, sia tra gli islandesi, sia tra i turisti. Si tratta di una ex pozza di scarico per l’acqua geotermale che viene estratta per un impianto industriale lì vicino. L’acqua viene raccolta da 2000m sotto terra, dove raggiunge temperature e pressione altissime, e la sua energia termica viene utilizzata nell’industria. Raffreddandosi, quell’acqua non serve più e viene scaricata. Qualche decennio fa qualcuno ha avuto l’idea di farci un bagno, e gli è parso che tale acqua, ricca di silice, avesse effetti curativi.
Da lì è stata una salita: intorno alla pozza è sorto un business multimilionario, con albergo, ristorante, negozio di prodotti di bellezza a cifre astronomiche, spa e altro.
La tariffa di base cambia a seconda dei giorni e degli orari, ma si aggira intorno alle 8000 corone. All’ingresso, dopo una lunga fila come di quelle dell’aeroporto, viene consegnato un braccialetto magnetico, si passa un tornello e si riceve un asciugamano.
Una volta trovato un armadietto vuoto nello spogliatoio, ci si cambia e si posizionano i propri effetti dentro all’armadietto numerato. Una volta chiuso, il suo numero comparirà su uno dei display dei sensori nella fila di armadietti. Bisognerà avvicinare il braccialetto magnetico per farvi registrare sopra il numero dell’armadietto, che a registrazione ultimata verrà sigillato. Al ritorno basterà riavvicinare il braccialetto al sensore, l’armadietto si aprirà e il suo numero comparirà sul display. Così che non è necessario ricordarlo.
È obbligatorio farsi la doccia prima di entrare nella zona piscina. Togliendosi il costume e lavandosi bene il parco giochi, ché a nessuno piace nuotare nel brodo di parti intime altrui! Lo dico perché capita spesso nelle piscine pubbliche islandesi che ci siano problemi perché alcuni stranieri provenienti da culture assai pudìche si rifiutano di denudarsi per assolvere al loro dovere igienico.
Una volta il fondo della pozza era fangoso, oggi è liscio e cementato. La profondità è bassa, fino al torace, e la temperatura dell’acqua è a 38°.
C’è un bar nell’acqua che distribuisce il fango di silica da spalmarsi addosso, con due ragazzi che elargiscono cucchiaiate di fango bianco.
C’è anche un altro bar. Sempre nell’acqua, dove si può avere il drink offerto con il biglietto, così che si può ritirare la propria bevanda senza dover uscire dalla piscina, perché il bancone è a pelo dell’acqua.
Ho accompagnato un gruppo di italiani molto entusiasti a questa famosa laguna blu. Il mio biglietto era pagato perché ero con loro in qualità di guida. È un’esperienza che personalmente per il prezzo richiesto non farei. Se amate l’idea della spa, i soldi sono i vostri e la scelta anche, ma fondamentalmente – a parte le cucchiaiate di fango – l’esperienza non è significativamente diversa da quella di una qualsiasi piscina comunale. Che oltre a costare meno di 1000 corone hanno il vantaggio che in esse ci si trovano gli islandesi e si respira l’atmosfera del luogo di socializzazione prediletto dai locali, mentre alla Laguna Blu si trovano una cascata di influencer asiatici che circolano con i telefoni in mano per farsi selfie o per postare storie sui loro account.
Questa è stata la mia esperienza soggettiva! Ci tengo a precisare che non faccio pubblicità positiva o negativa a nessuno se non nei limiti delle opinioni personali e legittime che esprimi liberamente su questo mio spazio, e che nessuno è tenuto a condividere!
Rispondi