La kindakæfa (pronunciato cʰénta-chiàiva), letteralmente “paté di pecore” è un prodotto culinario islandese tradizionale il quale, a mio modesto avviso, rientra nel novero di quei prodotti di una volta che si possono tranquillamente consumare senza dover chiudere gli occhi e tapparsi il naso.

È esattamente quello che il nome fa pensare: un paté a base di carne di pecora (che ricordo essere stata la base della dieta islandese per secoli), ed è uno di quegli alimenti finiti un pochino nell’ombra in tempi recenti, ma che potete trovare a poco prezzo in qualsiasi supermercato.
Si consuma così com’è spalmato sul pane, e può anche essere usato come “salsa” alla base di elaborate tartine. Io sono abbastanza purista per queste cose e, quando un cibo è buono, preferisco consumarlo nel modo meno elaborato possibile.

Per chi vive in Italia e non può procurasela, la kindakæfa è relativamente semplice (anche se lunga) da preparare, e vi fornisco qui la ricetta:
Ingredienti:
• 2 kg di carne di pecora, grassa o magra a seconda delle preferenze.
• 2 foglie di alloro
• 2-3 cucchiai di sale
• 2-3 cipolle, tritate finemente
• 1-2 cucchiaini di pepe bianco tritato
• 1 cucchiaino di pimento, anche questo tritato
Procedimento:
Mettete la carne in una pentola con le foglie di alloro e parte del sale, aggiungete dell’acqua calda fino a coprire la carne. Cuocete a fuoco relativamente basso fino a quando la carne è talmente tenera da poter rimuovere le ossa a mano senza sforzo. Togliete la carne dal suo brodo, disossatela e tritatela insieme al burro. Mettere la cipolla nel brodo (aggiungete un po’ d’acqua se necessario) e cuocete a fuoco lento per un po’. Filtrate e portate a ebollizione fino a quando non rimane solo ½ tazza di liquido. Aggiungete la carne al liquido rimasto, che nel frattempo avrete tritato e mescolate con vigore, condite con pimento e sale e pepe a piacere. Togliete dal fuoco e mescolate molto bene, mettete in un recipiente e fate raffreddare.
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