Intendiamoci, venire in Islanda in inverno è tutt’altro che impossibile, anzi! Specialmente se volete concedervi qualche giorno a Reykjavík e nelle zone limitrofe, l’inverno è un’occasione per sperimentare la vita a ridosso del circolo polare artico, quando c’è poca luce, tanto freddo, e decorazioni di Natale ovunque. Cosa fanno i locali sotto alle feste? È una domanda la cui risposta merita una visita a dispetto de freddo e delle condizioni meteo. Senza contare che l’inverno è la stagione migliore per ammirare le aurore, esplorare i musei della capitale, e sperimentare le basse e poetiche luci invernali che ammaliano tanto i visitatori.
Detto questo, voglio parlare del perché, secondo me, se siete diretti in Islanda la prima volta e – tra l’altro – siete soli e poco preparati, scegliere l’inverno è una pessima idea. Non tutti possono permettersi o vogliono seguire tour organizzati con guida in loco, e preferiscono arrangiarsi da soli. Sui gruppi di Facebook dedicati continuano a postare itinerari raffazzonati per i mesi di dicembre e gennaio, chiedendo a locali o veterani un parere. Questi itinerari includono normalmente l’intera ring road. Ecco perché dovreste proprio evitare:
1. Il Buio. Il buio dà una finestra molto breve per vedere. E lo capisco che è difficile rendersene davvero conto se non lo si prova di persona, ma (porca miseria) se vi dicono che è buio, è buio. Siamo ancora a novembre e, a titolo di esempio vi mostro com’è la luce adesso, luce che per altro è una conseguenza dell’assenza di nuvole. Altrimenti sarebbe molto più buio:
Immaginatevi una luce del genere alle 11 di mattina, preceduta da buio totale alle 10. Immaginatevi un crepuscolo che culmina intorno alle due con questa luce, per poi tornare buio totale alle 3 del pomeriggio:
Sì, sembra mattina prestissimo o sera ma è primissimo pomeriggio. E ripeto, c’è bel tempo – cosa tutt’altro che scontata. Come pensate di farvi la ring road con quattro ore di luce? Nel tempo rimanente cosa fate? Guidate nella più totale oscurità senza vedere niente? E se una tappa che vi siete proposti vi fa perdere delle ore di luce poi cosa fate? Viaggiare più a nord della Scandinavia meridionale in inverno significa NON VEDERE NIENTE. Non ci sono luci che illumino le montagne, i boschi, le cascate, o il mare. E non so più come fare a farlo capire alla gente. Se siete in viaggio organizzato con guida esperta locale, sapranno esattamente calcolare le percorrenze e scegliere mete e itinerari adeguati alla stagioni.
2. Il Freddo. A volte il freddo intenso significa che non è consigliabile rimanere all’aperto a lungo. Se si vuole per forza uscire dalla capitale per vedere la natura, può diventare difficile, se non si ha l’attrezzatura adeguata.
3. Il Vento. Il vento è sempre una costante. Ma d’inverno è molto peggio. Più violento, più freddo e più pericoloso. Auto e camper vengono rovesciati giù dalle strade, persone vengono trascinate via. La poca visibilità può portare a perdersi. Alcune strade, anche quelle principali, vengono chiuse per giorni interi. Se arrivate a un punto in cui la strada è chiusa e siete a 3 ore dalla cittadina più vicina, in mezzo a una bufera e con ghiaccio sulla strada, cosa pensate di fare? Fossi in voi mi domanderei quando vi è venuta la pessima di idea di imbarcarvi in una missione suicida.
4. Il Ghiaccio. Non è sempre presente ogni anno, ma quando c’è si fa sentire. A Reykjavík è normalmente tollerabile e gestito bene dalle autorità, ma fuori da Reykjavík può rendere qualsiasi percorso pericoloso. Potreste attraversare un campo ghiacciato e sprofondare in uno stagno che non avevate notato perché coperto dallo stesso ghiaccio che ricopre il resto del campo. Potreste scivolare dal fianco di una collina e farvi seriamente male. Potreste impantanarvi in una strada sterrata invasa dal fango, potreste perdere il controllo della macchina e scivolare in un fosso o in una scarpata.
5. La neve. Restare impantanati perché ci si è spinto in strade che non si sapeva essere chiuse, o perché si ignorava un’allerta, purtroppo, succede spesso e può essere pericoloso. Se avete una guida e un autista responsabili sapranno come comportarsi in caso di emergenza o quando non mettersi in pericolo. Se siete da soli potreste prendere decisioni sbagliate.
Se vi sembra di sprecare un’occasione, venendo in Islanda e limitandovi a Reykjavík, vi sbagliate di grosso! Prendete in considerazione di spendere qualche giorno in città. Provare dei ristoranti, visitare musei, e sperimentare un po’ di vita notturna. Non sta scritto da nessuna parte che l’Islanda sia solo paesaggi desolati e natura incontaminata. L’Islanda è soprattutto la cultura e la vita del suo cuore pulsante, che è la graziosa e inimitabile capitale.
Provate la colazione, il pranzo, l’happy our o la cena a Apotek, o il brunch al Vox. Provate un film cult al BíóParadís. Provate la pizza di Flatey con la loro birra di Natale, e poi andate allo Skúli bar per provare la loro tavola da 10 assaggi di birre artigianali. La selezione cambia sempre, ed include molte birre locali prodotte artigianalmente. Ci sono concerti live un po’ ovunque quasi sempre. Visitate il museo nazionale, e godetevi il pranzo nell’elegante Hannesarholt, oppure andatevici per un caffè e una torta fatta in casa, e passeggiate per le vie del centro che si diramano da quelle principali ingolfate di turisti che non vedono oltre il loro naso. Spingetevi a sud verso il mare, fate una passeggiata sul lungo mare fino a Laugarnestangi o nel parco di Laugardalur e fermatevi a mangiare a Múlakaffi. Le opzioni sono infinite! Reykjavík è spesso bistrattata dai guru autoproclamati che sono venuti qui qualche volta e hanno speso in città solo qualche ora, convinti che non ci fosse niente che meritasse il loro tempo. Questo è un errore tanto grave come quello di lanciarsi in mezzo al nulla al buio tra le tempeste. Siate saggi!
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