Þorláksmessa e Hangikjöt

Ieri era l’antivigilia di Natale, giorno in cui, nel calendario Cattolico, ricorre anche la celebrazione della Þorláksmessa, o festa di San Torlaco (italianizzato dal latino Thorlacius, che viene dall’islandese Þorlákur). Questi fu vescovo d’Islanda nel dodicesimo secolo, e gli sono attribuiti diversi miracoli, alcuni dei quali ridicoli. Fu canonizzato ufficialmente solo da Papa Giovanni Paolo II, sebbene gli islandesi, prima della riforma lo veneravano già come un santo. In teoria, non sarebbe permesso celebrare santi nei giorni prima di Natale, ed esiste un altro giorno a lui dedicato, il 20 luglio. Gli islandesi però continuano a chiamare il 23 dicembre Þorlákmessa, che celebrano non tanto in virtù del santo, essendo un Paese protestante. Il piatto forte della serata è la skata, un pesce che ricorda la razza, ma che è imparentato con gli squali. Si mangia putrefatto e poi bollito, e l’esperienza non è piacevole per tutti, così che per festeggiare in modo più consono alle sensibilità dei palati dei miei familiari, ho optato per un piatto più tipico del giorno di Natale, ma comunque non fuori luogo, visto che non tutti gli Islandesi mangiano skata: si tratta dell’hangikjöt, carne di agnello affumicata, bollita, e servita con patate, piselli, besciamella e crauti rossi. Molto semplice, ma estremamente saporito e soddisfacente. Lo si può annaffiare con una bella birra artigianale.

Una risposta a “Þorláksmessa e Hangikjöt”

  1. Buon Natale dalla Terra della Mostarda !

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