Un’altra esperienza indimenticabile da annoverare tra i miei ricordi: ho partecipato per il secondo anno consecutivo alla Arnamagnæan Summer School in Manuscript Studies, organizzata dall’Istituto Árni Magnússon di Reykjavík e da quello Arnamagnæano di Copenaghen. Avendo concluso il livello avanzato lo scorso anno, quest’anno sono stato ammesso alla Masterclass assieme a una decina di altri fortunati provenienti da diverse università europee.
L’obbiettivo della masterclass è lavorare ad un’edizione di un testo inedito, nel nostro caso si trattava della Saga di Fausto ed Ermina, “Fástus saga og Ermenu”, che è stata pubblicata in Canada decenni fa in una raccolta, senza riferimenti di alcun tipo, o indicazioni sulla provenienza del/dei manoscritto/i a cui si è fatto riferimento. Ragion per cui, ai fini dello studio del testo, tale edizione conta solo come una delle tante altre redazioni (una quindicina) che abbiamo trovato in vari cataloghi online.
Per cominciare abbiamo stabilito il tipo di lavoro che volevamo fare, e abbiamo quindi deciso di procedere ad una trascrizione semplificata con alcuni simboli convenzionali che poi i geni del computer avrebbero convertito in un file XML secondo le convenzioni MENOTA (MEdieval NOrdic Text Archive). Questo ha permesso di risparmiare un sacco di tempo, dato che un file XML andrebbe scritto così:
<w>
<choice>
<me:facs>a&finsclose; <!–underline–>Fástús</me:facs>
<me:dipl>a&finsclose; <!–underline–>Fástús</me:dipl>
</choice>
</w>
<w>
<choice>
<me:facs>og</me:facs>
<me:dipl>og</me:dipl>
</choice>
</w>
Ognuno ha scelto un manoscritto, e prendendo le scansioni digitali da un dropbox, teneva aperta una finestra immagine sul computer, visualizzando due o tre right di manoscritto in alto, e tenendo aperta al di sotto la finestra del programma scelto per la trascrizione (generalmente OXYGEN XML). Come potete vedere nell’immagine sotto:
Una volta completata la trascrizioni di alcuni capitoli giudicati “critici” (ovvero con molti nomi e/o eventi chiave, abbiamo proceduto con il copia & incolla su una tabella di EXCEL, comparando i manoscritti.
Là dove trovavamo somiglianze, raggruppavamo e passavamo poi ad un’ispezione approfondita di questi gruppi, per trovare eventuali relazioni al loro interno, e costruire uno “stemma” o albero genealogico dei manoscritti. Alcuni manoscritti erano datati, e questo aumentava la probabilità che essi fossero o meno il modello per gruppi di altri più recenti o più antichi.
Il lavoro è stato davvero affascinante, perché incredibilmente, le variazioni all’interno delle varie versioni erano spesso colossali, nomi, età, eventi radicalmente diversi. Abbiamo inquadrato due versioni principali, ma con considerevoli prestiti dall’una e dall’altra in quasi tutti i manoscritti, e un paio di altre versioni molto diverse e modificate. Quando comprate un’edizione moderna di un testo antico, immaginate che dietro ad essa ci sia sempre un lavoro di questo tipo: una o più persone che esamino decine e decine di papiri o pergamene e cercano in qualche modo di creare un testo coerente e leggibile per il lettore contemporaneo. Noi non abbiamo ancora fatto scelte definitive in merito, ma ci riserviamo in futuro, collaborando a distanza, di ultimare questo lavoro in forma digitale.
Durante la summer school siamo anche stati nella sezione codicologica della biblioteca nazionale, dove abbiamo preso in mano i manoscritti veri e propri su cui stavamo lavorando.
C’è stata anche una gita di un giorno nel Sud dell’Islanda, dove abbiamo visitato alcune cascate, fattorie-museo, per concludere con un bagno nella laguna geotermale di Flúðir.
Come era da aspettarsi, è stata un’esperienza davvero indimenticabile, che mi ha permesso di sperimentare in prima persona il lavoro difficile e meticoloso che si nasconde dietro una semplice edizione di un seppur breve testo antico, ho anche conosciuto un numero considerevole di persone davvero interessanti e con le quali sarà bello mantenere i contatti.
L’anno prossimo la Summer School si terrà all’università di Copenhagen, quindi magari sarà più accessibile per voi in termini geografici, anche se qui devo aggiungere una nota dolente:
Essendo costume che la Summer School si tenga alternativamente a Reykjavík e Copenhagen, ed essendo stata l’anno scorso nella capitale islandese, quest’anno avrebbe dovuto tenersi in Danimarca, ma ciò non è successo per un motivo abbastanza spiacevole: questa scuola è sempre stata gratuita, e tutti gli insegnanti e istruttori ci hanno lavorato gratuitamente per molti anni, al punto che ora le domande di iscrizione sfiorano il centinaio. Non essendo legale in Danimarca utilizzare il nome dell’istituzione per Scuole Estive, per anni hanno coperto la cosa sotto al nome di “Seminario”, ora però l’università ha detto “Se svolgete un attività di questo tipo all’interno dell’università di Copenhagen, allora il nome dell’università deve figurare, e la cosa va fatta pagare”. Quest’anno hanno rattoppato tenendo la scuola ancora in Islanda, ma dall’anno prossimo ci sarà inevitabilmente da pagare, e i costi per i cittadini non EU potrebbero toccare i 1000€! Non è nulla di nuovo: Summer School in materie linguistiche o codicologiche si tengono in Italia da tempo immemore, e i prezzi sono questi o anche più alti, ma è comunque spiacevole che la buona volontà e generosità di tanti individui pieni di passione e voglia di lavorare sia vanificata da questioni di cupidigia burocratica. L’unica soluzione sarebbe prendere per il collo il rettore dell’università di Copenhagen e minacciarlo di morte a meno che non rimuova questi costi. Una soluzione poco praticabile. Molti di quelli che hanno seguito il corso principianti quest’anno e avrebbero voluto continuare sono rimasti davvero costernati dalla notizia, ma non credo tanto quanto gli organizzatori stessi, che erano davvero desolati.
Una nota triste con cui chiudere, ma ringrazio di avere avuto la fortuna di essere qui e aver potuto partecipare per due anni consecutivi a questa straordinaria iniziativa!
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