Importante: non mi assumo nessuna responsabilità per il contenuto di questo articolo ed eventuali imprevisti. Fin da ora affermo con fermezza che l’unica fonte da consultare al riguardo è il sito ufficiale islandese Covid .is, qualsiasi informazione non in linea con quelle riportate su tale sito, sia su questo spazio sia altrove, è da considerarsi inaffidabile o errata.
Sta arrivando l’estate, le vaccinazioni avanzano, e con esse la possibilità di venire in Islanda in relativa sicurezza. Il vaccino del resto non protegge dall’infezione, ma diminuisce la probabilità di esiti gravi o fatali. Nel dubbio è dunque sempre meglio non infettarsi, e l’Islanda piace come meta proprio perché, grazie al suo approccio molto duro con il Covid, si è mantenuta relativamente libera da focolai, e il fatto che il turismo tenda a svolgersi sopratutto nella natura, rende questa meta ideale per chi voglia sentirsi più al sicuro, evitando con facilità assembramenti e luoghi affollati.
Rimane però il problema della trafila per l’accesso al Paese. Una questione spinosa, perché l’Islanda ha un approccio flessibile, per il quale inasprisce le norme al peggiorare della situazione, e viceversa. Dal momento che la situazione può peggiorare repentinamente, anche le norme possono essere aggiornate in modo repentino: per evitare brutte sorprese, l’unico modo è controllare costantemente il sito ufficiale delle autorità islandesi. Non chiedete alle agenzie di viaggio, non chiedete a me, non chiedete all’amico che è venuto sei mesi fa, non cercate informazioni su blog e siti di turismo, perché potreste finire su pagine vecchie e non aggiornate.
Quella italiana è una cultura molto orale: per ottenere informazioni ci affidiamo principalmente alla voce. Anziché cercare su modulistica e siti web, preferiamo sempre chiedere a qualcuno. Ci sono ragioni antropologiche per questo, e nel contesto della nostra cultura, questo funziona. Ci sono però contesti in cui non è il caso di seguire questo costume. Proprio perché il passaparola può portare ad errori o imprecisioni, e per evitare gravi conseguenze e brutte sorprese è fondamentale avere a disposizione informazioni corrette.
Ogni settimana, almeno una volta, la sera dopo cena, prendete l’abitudine di consultare il sito www.covid.is. Sulla barra del menù in alto a destra, trovate il bottone languages, selezionatelo per aprire la tendina con le lingue disponibili. Non c’è l’italiano, ma potete tranquillamente usare l’inglese e tradurlo con un traduttore automatico, facendo estrema attenzione agli errori di traduzione e consultando qualcuno che capisca bene l’inglese per sicurezza.
Qui selezionate Travel to and within Iceland.

Al 24 maggio 2021 (ma potrebbe cambiare tutto in futuro), troverete una lista di informazioni preliminari come “Chi non ha un certificato vaccinale deve seguire procedure diverse a seconda del Paese da cui arriva”, seguite da una lista di link in blu che rimandano ciascuna a una pagina con le regole che si applicano a seconda dei casi:
- Passeggeri con certificato vaccinale, o di avvenuta infezione
- Arrivi da aree sicure
- Arrivi da aree a rischio
- Arrivi da aree ad alto rischio (I-II)
- Etc.

Se avete fatto il vaccino, controllate le regole per l’accettazione del certificato: non partite tronfi con il foglietto stropicciato in italiano avuto dalla ASL perché vi rispediscono sull’aereo. Il certificato deve essere in inglese, includere nome e data di nascita, luogo dove il vaccino è stato somministrato e data, tipo di vaccino, nome dell’istituzione che lo ha erogato etc. Mi raccomando controllate che sia tutto in ordine.
Con il vaccino fatto, AD OGGI (ricordatevi che può cambiare tutto, e che dovete sempre controllare il sito prima della partenza!) , dovrete fare un tampone molecolare all’arrivo e mettervi in quarantena fino a quando non arriveranno i risultati (si tratta di poche ore, massimo una notte, sono velocissimi!). L’altro giorno, al vulcano, una coppia è stata sorpresa ad eludere questa breve quarantena fiduciaria, i furbi avevano pure pagato il parcheggio, per il quale in Islanda si inserisce la targa del veicolo su una app, così hanno pure lasciato una traccia inequivocabile. Non fate di queste scoperte. Le multe per chi evade la quarantena possono toccare i 1000€ a persona!
Se non sarete vaccinati, quale di questi link dovete controllare dipende da come sarà classificata l’Italia al momento del viaggio, ovvero se sicura, a rischio, oppure alto rischio. Per trovare questa informazione dovete controllare ciascun link della lista e vedere sotto a quale di essi l’Italia è inserita. Attenzione perché la classifica non viene stilata secondo le stesse norme italiane, per cui se l’Italia (o anche solo la vostra regione) sono considerate “verdi” in Italia, l’Islanda potrebbe applicare criteri più stringenti e classificare l’Italia come “a rischio”.
Attenzione: le uniche liste riportate sono quelle dei Paesi sicuri e dei Paesi ad alto rischio I e II. Se l’Italia non compare in alcune di queste tre liste, vuol dire che è un Paese a rischio.
Per chi viene da paesi a rischio e non è vaccinato è previsto un tampone gratuito all’arrivo, al quale devono seguire cinque giorni di quarantena, dopo la quale si deve effettuare un secondo tampone. Ottenuti i risultati di questo, si è liberi. La quarantena è tassativa, e non potete andare in giro, nemmeno se pensate che tanto sarete in zone isolate. Dovete stare in una struttura autorizzata (per questo dovrete informarvi quando prenoterete l’appoggio, chiedendo se sono attrezzati per chi deve svolgere la quarantena) oppure affidarvi a una delle strutture messe a disposizione dal governo.
Tutti i passeggeri devono compilare un modulo di registrazione a partire da 72 ore dall’orario di partenza.
Se vi occorre un test prima del ritorno in Italia: potete prenotarlo telefonicamente contattando la clinica più vicina a voi. Una lista delle cliniche sul territorio la trovate sul sito del direttorato della salute.
Ricapitolando:
- Controllare sempre il sito ufficiale.
- Non affidarsi a quello che riportano altri canali o altre persone.
- Compilare la registrazione online a partire da 72 ore prima della partenza.
- Se avete fatto il vaccino premuratevi che il certificato corrisponda alle regole stabilite dall’Islanda. Preparatevi a un tampone all’arrivo.
- Se non avete fatto il vaccino monitorate lo stato dell’Italia nella classificazione islandese e informatevi sulle procedure da seguire: se in quel momento sarete tenuti ad osservare una quarantena, effettuare il doppio tampone etc.
Concludo ripetendo: CONSULTATE IL SITO UFFICIALE COVID.IS E NON ACCONTENTATEVI DELLE INFO RIPORTATE DA INDIVIDUI O SITI TERZI, INCLUSO QUESTO! Fa fede solo ed esclusivamente il sito ufficiale COVID.is.
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