L’autentica esperienza di un bagno termale in Islanda

L’esperienza di bagnarsi in una pozza termale è universalmente considerata qualcosa di imprescindibile quando si visita l’Islanda. Ho perso il conto di quante volte mi è stato chiesto dove poter trovare piscine o vasche geotermali! Esistono alternative artificiali popolarissime, e tante altre naturali più o meno famose. Sono esperienze molto diverse, con i loro pro e i contro.

Le discussioni in merito non si contano più. Internet e i social media ne sono pieni, e sì dividono tra sostenitori e detrattori. La discussione, tuttavia, è spesso viziata dal fatto che le persone non sono animate da un desiderio di sondare il valore oggettivo di questa esperienza, ma stanno invece cercando ragioni per giustificare il loro avere o non avere fatto una certa esperienza.

Sky Lagoon.

Potete invece considerare la mia opinione come assolutamente non condizionata da alcun fine apologetico rispetto alle mie scelte personali. Sebbene ritenga, con profonda onestà intellettuale, che alcuni prezzi per l’accesso a queste strutture siano esosi, devo ammettere che sono spesso un completamento davvero gradito ai viaggi in questo Paese. Non mi è mai capitato di sentire qualcuno lamentarsi dell’esperienza nelle spa, anzi!

Jarðböðin Mývatn.

C’è però una questione che ruota intorno alla interpretazione del termine “autentico”, e vorrei risolverlo fornendone la mia personale definizione per non dare spazio a equivoci: per me autentico è qualcosa che è nato spontaneamente ed è diventato tradizione di un popolo. È qualcosa che non viene commercializzato e offerto come pacchetto standard, extra-comfort, o livello Platino.

Skógarböðin, i bagni del bosco.

Il bagno in una spa, in questo senso, non si può dire un’esperienza autentica perché né il luogo né la sua fruizione hanno un’origine radicata nella storia di questa società. Si tratta del risultato di un progetto imprenditoriale, facendo uso del quale ho la sensazione di stare provando un prodotto commerciale. Quando la Blue Lagoon era un laghetto ad accesso libero dove gli islandesi andavano regolarmente a bagnarsi, quella era un’esperienza autentica, per come la vedo io, ora che ci hanno creato uno dei più costosi e lussuosi centri benessere e alberghi del Paese… non ne sono più tanto sicuro. Stesso discorso per le altre piscine geotermali, come Jarðböðin í Mývatn, oppure la Sky Lagoon, o Geosea. Esperienze innegabilmente bellissime, che sono grato di aver fatto e che farò ancora, ma che non sono certo il modo in cui gli islandesi hanno vissuto e usato il dono delle loro risorse geotermiche.

Geosea.

Vi starete dunque chiedendo, quale può essere un’alternativa “autentica”, nel senso che non è confezionata, e che ha il valore aggiunto di avere una storia radicata?

I bagni di Hvammsvík

L’alternativa, oltre alla piscine pubbliche, che sono il luogo designato dagli islandesi per la socializzazione né più né meno che i caffè, sono le numerose pozze naturali. Fin dalle origini, ovvero dai tempi della colonizzazione dell’Islanda, la popolazione ha fatto ampio uso di questa risorsa naturale così abbondante nel Paese. Notizie sull’uso delle sorgenti calde (laugar in islandese, pronunciato “löigar”) non si contano nelle fonti storiche. È sempre stato un costume islandese quello di rilassarsi in una pozza o vasca di acqua calda naturale. Cercando in rete troverete numerosissimi esempi, facili e difficili da raggiungere, dove potrete godervi da soli la bellezza della natura islandese, in un contesto più genuino e meno artificiale, e possibilmente senza la scocciatura degli aspiranti influencer che vi ronzano intorno con la maschera di fango, il telefono in una mano, e il flûte di plastica con lo champagne a buon mercato nell’altra.

In questo spirito, vi mostro cosa potreste fare se siete in Islanda e volete investire pochi euro in benzina piuttosto che quasi un centinaio per la Laguna blu:

Potreste raggiungere una zona (ce ne sono a bizzeffe in tutta l’Islanda) dove scorre un torrente caldo che sgorga naturalmente dalle viscere della terra. A volte li riconoscerete dal fumo che si alza dai fianchi dei Monti.

Potete raggiungere il punto esatto e spogliarvi, lì sul posto. In mezzo alla natura si diventa parte di essa!

Poi potete calarvi piano piano nell’acqua e raggiungere una temperatura confortevole, ricordando che l’acqua non ha la stessa temperatura in ogni angolo delle piscine o delle pozze più grandi.

All faccia di chi mi vuol male!

E restare in contemplazione della natura circostante, immergendovi nella quiete e negli anditi più reconditi del vostro animo, accompagnati dal mormorio dell’acqua.

Questa è – a mio modesto avviso -, assieme a quella nelle piscine pubbliche, l’esperienza islandese più autentica che uno possa fare quando si tratta di bagni geotermali.

Le pozze calde sono sparse un po’ ovunque sul territorio. Alcune sono scavate nel terreno e sono più spartane, altre presentano comode vasche costruite con strutture per cambiarsi. Attenzione perché la loro acqua può essere davvero sporca, e contenere mucillagine.

Ce ne sono di piccole e semi-segrete, come questa, che è una delle più belle e meno conosciute, e che si annovera tra quegli angoli dei quali è consuetudine non rivelare la posizioni per salvarli al turismo di massa:

Oppure di più grandi e famose come la “Secret Lagoon”, che è una via di mezzo tra la pizza naturale e la spa, oppure Hveravellir, nel cuore degli altipiani interni:

Drangsnes, nei fiordi occidentali, con tre comode vasche proprio in riva al mare:

Heydalur, un campeggio nei fiordi occidentali, ha una piccola pozza che è quanto dj più naturale e autentico si possa desiderare:

Reykjadalur può essere affollata come la riviera romagnola, ma rimane un’autentica riviera romagnola islandese!

Seljavallalaug la consiglio soltanto per le fotografie: l’acqua viene cambiata solo una volta all’anno… 🤢

Fossarlaug, nello Skagafjörður, si trova accanto ad un fiume e ad una cascata.

Queste sono pozze all’aperto, ma ricordate che anche le piscine pubbliche islandesi offrono pozze calde dove potersi sedere e rilassare, godendosi l’atmosfera. Per gli islandesi la piscina è come il nostro bar, per certi versi, per cui una piscina pubblica in un qualsiasi centro abitato offrirà comunque un’esperienza autentica di atmosfera islandese.

7 risposte a “L’autentica esperienza di un bagno termale in Islanda”

  1. Avatar nicoletta pagliarani
    nicoletta pagliarani

    Grazie!

  2. Ciao! Mi piace un sacco tutto quello che scrivi! Io sono innamorata dell’Islanda e quindi ti leggo volentieri!! Al mio ritorno in questo meraviglioso paese seguirò il tuo consiglio e cercherò anch’io una laugar naturale!
    Un saluto
    Alejandra

    1. Ciao! Grazie e un abbraccio 🤗 in bocca al lupo per la tua avventura!

  3. Trovare un lauger naturale è una delle cose più complicate che ho fatto in Islanda. Ma è giusto che sia così! Quando però ne ho trovato uno con le caratteristiche che hai descritto, allora si comprende il senso della parola “magia”. L’esperienza, da sola, varrebbe il viaggio.
    Grazie per le tue cronache.

    Antonio

  4. Un sogno sognato da tempo in un Paese per me stupendo da sempre . Devo venie in Islanda! Anche il mio coniuge è contento . Grazie per il racconto le foto e le emozioni che fai provare

  5. Ma bisogna stare in acqua col costume? Uffa, speravo che essendo nel Nord Europa fossero meno puritani e si riuscisse a fare senza 🙁

    1. Non sai che il puritanesimo è una confessione riformata e l’Islanda è un Paese con la chiesa evangelica luterana di Stato? 🤣

      Non che la cosa abbia un impatto, ma andare in giro nudi non è una cosa molto comune in nessuna cultura, a prescindere dal puritanesimo. Onestamente coprirsi le parti intime non mi sembra tutto questo gran fastidio, a meno che uno cerchi il nudo non per comodità ma per altri motivi… 🤷

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