A parte l’immancabile tour del golden circle, che non può mai essere trascurato, ci sono alcuni posticini alla portata che vale la pena di esplorare per arricchire la propria esperienza. Eccone alcuni:
Esja: un biglietto dell’autobus costa 400 ISK, meno di 3€. Con esso potete arrivare ai piedi della catena montuosa detta Esjan. Da qui ci sono due sebtieri principali verso la cima. La salita è semplice se siete arrampicatori, per i comuni mortali è lunga, a tratti ripida e impegnativa, e nella parte finale bisogna scalare dei massi aggrappandosi a dei cavi di metallo. Tale tratto è però breve e fattibile. Ci sono salito con un collega di più di 50 anni e se l’è cavata benone. La cima è a più di 900 metri, che può sembrare un’inezia per quelli abituati alle Alpi, ma tenete conto che sono 900 metri a ridosso sul mare. Non colline dolci da fare in macchina che quasi non pare di salire e poi si arriva un saltino di duecento metri da fare a piedi che porta l’altezza a mille e passa. Parliamo di una parete ripida che va da 0 a 900/1000 in modo repentino e che va salita tutta. La vista nelle giornate limpide è eccezionale. Il tutto si fa in poche ore, a seconda del vostro ritmo.Heiðmörk: oscenamente dimenticata e trascurata, la foresta di Heiðmörk è tra le più grandi in Islanda. Si ha la sensazione di essere in una vera foresta, con piante molto alte e fitte che si estendono a perdita d’occhio su un’area molto vasta fino ai piedi degli altipiani e del monte Bláfjöll. Per arrivarci si può prendere il bus 1 fino ad Hamraborg e qui prendere il 28 per Dalaþing, oppure quello per Mjódd e dunque il 28. O anche altri a seconda delle esigenze. Una volta arrivati si raggunge la foresta costeggiando il bellissimo lago di Elliðavatn. Le possibilità si sprecano: si può camminare fino allo stremo e ammirare nelle varie zone i diversi stadi di crescita delle foreste. Una cosa che trovo estremamente affascinante: prima il campo di lava roccioso e irregolare, che gradualmente si copre di un muschio spesso e spugnoso su cui è una gioia sdraiarsi, poi qualche erba bassa, qualche fiore, poi arrivano arbusti bassi, e finalmente le betulle e gli abeti. Heiðmörk è la prova di come il detto idiota per cui se ti perdi in una foresta islandese basta che ti alzi in piedi e vedi dove sei sia ormai superato e insensato. A volte capita di perdersi su Öskjhuhlíd e trovarsi dal lato sbagliato, figuriamoci a Heiðmörk! Le piante superano tranquillamemte i 10 metri. Auguri con lo stare in piedi per vedere dove siete!
Stúdentakjallarinn: o “Cantina degli studenti”. Ho sempre dei problemi a definire questo tipo di locali. Pub è la parola migliore che mi viene. Si beve, e i prezzi sono abbordabili, ma si mangia anche. E i prezzi sono eccellenti quanto la qualità. Ci trovate hamburger, pasta, lasagne, pizza, latte e cereali, patatine e un sacco di altra roba.
Si trova di fianco all’edificio principale dell’università, al piano inferiore di Háskólatorg, o University Square.
Stofan: questo locale è un’istituzione. Non è eccessivamente caro e il suo stile è davvero evocativo. Si trova in un’edificio tradizionale girato l’angolo a destra di Aðalstræti, dando le spalle a Bankastræti. Le vecchie sedie e poltrone, le coperte di lana a disposizione dei clienti qualora avessero freddo, i re-fill gratuiti di caffè, le bellissime ragazze che ci lavorano, e l’abbondante spazio nel seminterrato, ne fanno uno dei luoghi studio preferiti per gli studenti.
Al prezzo di un caffè, ho passato interminabili giornate in questo tempio del quirky, su un divano di velluto verde, a volte con addosso una coperta, studiando e/o socializzando. Per qualcuno è scontato, per altri non è nulla di che, per me è uno dei posti migliori a Reykjavík.
Vesturbæjarlaug: non vorrei dire idiozie, avendo una card prepagata con offerta, ma il prezzo per un ingresso in questa piscina storica è intorno ai 3€. Oltre alla piscina olimpionica e quela per bambini, moderatamente riscaldate, ci sono le vasche circolari a calore graduato, fino a 40°, e due grandi vasche con posti a sedere e idromassaggio, dove ci si siede e si sta a mollo a socializzare. C’è anche il bagno turco.
Rispondi a Roberto PaganiAnnulla risposta